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Sono l’Erede di una malattia e quindi uno sfigato – parte 2°

Aggiornamento: 7 feb 2023

Continua dalla PARTE 1.


CREA LA TUA MALATTIA

Per molti queste sono solo storiacce, forse perché non si documentano sull’epigenetica (che è una scienza, non un movimento hippie) della quale non si è mai sentito parlare. Chissà come mai... Ah, sì! Forse perché è più giovane delle altre… Però, che strano: alcuni virus, non appena nati, vengono proposti subito al pubblico su tutti i rotocalchi! Va be', torniamo alle vittime impotenti. Se ne stanno lì, impassibili e sfigate, in balia di onde dannose date dagli avi senza poter far nulla. Una spada di Damocle. “Mio padre aveva il diabete, io avrò il diabete. Mio padre aveva un tumore, io avrò un tumore. Mia padre aveva la psoriasi, io avrò la psoriasi”. È fatto. Et voilà. E, naturalmente, a furia di pensarlo, accadrà proprio così. Ci hanno - e ci siamo - già messi una croce sulla schiena. A furia di difendersi da un nemico inesistente, lo si realizza davvero.


Nel momento stesso in cui mi preoccupo del mio PROBABILE diabete, che ancora non esiste, ma mio padre lo ha avuto, ecco che sto creando il diabete dentro di me. Be', mi sembra ovvio. Quello che io ordino al mio cervello, quest'organo lo esegue alla perfezione. Su questo mi sembra non si possa discutere, viste tutte le conferme che ci sono state date. Il pancreas, quindi, diligentemente, inizierà a secernere in modo diverso Insulina e Glucagone, giungerà il disequilibrio e, di conseguenza, il diabete, che diventa cosa ovvia (è più lungo l’ambaradan, ma la faccio breve).

Se non ci credete, potete provare. Provate a vivere per un periodo cercando di difendervi dal diabete e pensando di essere sue vittime. Arriverà il diabete.

Non lo farete, perché avete paura. Non ci credete, non volete crederci, ma intanto evitate di provare. Se le mie sono solo fandonie, potete farlo, non accadrà mai. Provate a nutrire il diabete dentro di voi, tanto non arriverà.


Il fatto più grave è che non riuscirete a difendervi dal diabete nemmeno prevenendolo con una sana dieta, in quanto nessuno ha mai spiegato quali siano davveri gli alimenti sani, e quasi nessuno ha voglia di documentarsi. Nessuno ci ha mai educato che possiamo curarci anche con il cibo e la natura tutta e che i farmaci possono sicuramente essere risolutivi e utili, ma non l’unica soluzione esistente. Quindi, quando nella dieta di un diabetico un medico elimina i dolci, ma lascia glucosio elaborato, tanto chissenecapisce, mi chiedo dove sia il cibo sano. Che poi… il glucosio è un discorso a sé, perché è ovunque ed è un tema assai complesso (molto, moltissimo), ma magari limitiamolo! Mi sembra davvero senza senso non mangiare un cioccolatino, ma mangiare la pasta asciutta, se ho il diabete. Ecco.



TRADUCENDO IL MESSAGGIO SI CAPISCE MEGLIO

Non serve essere immune a quella malattia, occorre essere immuni a quelle emozioni, a quelle reazioni, a quelle sensazioni, a quei pensieri, a quel messaggio.

Ma non usciamo dal discorso precedente. Il fatto è molto semplice, le cose fondamentali sono queste:

– Cresco e vivo una vita, o gran parte di essa, conoscendo il diabete di mio padre. Il mio pensiero sarà sempre lì, anche se cerco di tutelarmi (creo il mio diabete). La medicina stessa mi dice che sono “portata” ad avere il diabete, quindi… ciao Pippo! Mi hanno segnata, ormai.

– Se mio padre ha o aveva il diabete, significa che mio padre era una persona che provava ben poca gioia nel suo vivere, aveva in sé una sorta di rancore e tristezza verso la società o chi l’ha messo al mondo, aveva poca voglia e grinta di combattere verso i problemi della vita e questo è quello che può avermi insegnato inconsciamente. Ossia, c'è una sorta di “arresa” che permea la mia intera esistenza. Messaggi continui, captati dal mio cervello che, in qualche modo, dicevano: la vita è dura, è difficile essere felici, questo non va bene, questo non mi piace, bisogna fare sacrifici… e lamentele e sospiri e sbuffate (creo il mio diabete).


– Se mio padre ha o ha avuto il diabete è perché si è nutrito con determinati alimenti che anch’io ho mangiato, seduta a quella tavola (creo il mio diabete).

– Se la gente (amici, parenti, medici) continua a dirmi di fare attenzione al diabete perché mio padre… (creo il mio diabete).


E’ chiaro?


Il fatto importante però è un altro.

Ho il diabete? Ho una qualsiasi altra malattia? Molto bene. Qualcosa, dentro di me, ha fatto sì che questa malattia nascesse in me proprio come è accaduto a mio padre e a mio nonno… ma, adesso "Malattia, sei MIA! Non sei né di mio padre, né di mio nonno, e ce la vediamo io e te."


TU E LA MALATTIA

E ora inizia una piccola storia vera, la mia.

Sono nata da un padre che ha sempre avuto problemi all’apparato respiratorio, soprattutto in giovane età. Mio nonno - suo papà - per tutti i 95 anni della sua vita ha sempre avuto gravi e fastidiosi problemi all’apparato respiratorio. Bronchiti, asma, sinusiti, etc… erano all’ordine del giorno.

Sono nata da un padre che mi ha insegnato a stare lontana dall’aggressività, insegnandomi che essa "è una cosa brutta". Mio nonno mi ha educata a non essere aggressiva, mi ha inculcato nella testa, senza neanche rendersene conto, che l’aggressività la si deve usare solo in determinati momenti della vita e, quei momenti, non sono belli, se devi diventare aggressiva. Mi hanno insegnato a mandare giù, sopportare e trattenere. A non dire la mia per il “quieto vivere” e perché “chi più ne ha, più ne metta”.

E, guarda caso… volete sapere che significato hanno la bronchite e la sinusite (tanto per prendere le principali) come messaggio?

Bronchite; aver paura dell’aggressività, giudicarla come una cosa orribile.

Sinusite: sopportare senza accettare una situazione, o una persona, o un evento.

Ma-che-coincidenza!

Ok. Fu così che decisi di liberarmi da tutto ciò come vi ho già scritto in passato su altri post.


Ho 41 anni, e da quando sono nata mia madre ha invano combattuto contro le mie bronchiti, che ogni anno si presentavano rovinandomi per un mese la salute e l’anno scolastico. Crescendo la situazione si è aggravata. La bronchite non solo si presentava una volta all’anno, bensì due, e si complicava aggiungendo a sé poi la sinusite. O meglio, sopraggiungeva anche lei, e non avevo più solo problemi di catarro e muco nei bronchi, ma anche in testa. Completamente piena.


Decisi di dire basta. Potete anche non credermi, ma oggi sono tre anni che non ho più la bronchite e, da due anni, la sinusite è nettamente più lieve, dura pochissimi giorni e non è dolorante. Eliminerò anche lei, col tempo.


COME MARIONETTE

Quello che intendo dire è che finché continuiamo a comportarci come schiavi, o succubi, o sfortunati, questo sarà ciò che saremo, ma se decidiamo di diventare realmente padroni della nostra vita, per quanto difficile sia, possiamo crearci un’esistenza diversa anche dal punto di vista della salute.

Non ho niente contro la medicina tradizionale, ma dovremmo evitare di pendere totalmente dalle sue labbra, accogliere i suoi consigli, certo, ma pensare con la nostra testa e che c’è pieno di uomini e donne morti per una determinata malattia, ma i loro figli non soffrono dello stesso disturbo. Sta a noi non coltivare e non nutrire certe paure, e sta a noi cambiare strada rispetto agli “errori” dei nostri genitori.


Il nostro DNA è una cosa viva e, come vi ho detto a inizio articolo, ogni forma di vita è in continuo movimento. Come già avevo scritto altrove, quando siamo sotto stress, il DNA si contrae, mentre in fase di serenità si distende. Il DNA è composto da una struttura chimica, non sono pezzi di vetro, sono basi azotate. E’ un qualcosa di energetico, oltre che biologico, ed è meraviglioso. Il mondo in cui viviamo è meraviglioso. Noi tutti siamo meravigliosi e possiamo avere una vita sana e meravigliosa. Ma forse ve lo spiega meglio lo scienziato Bruce Lipton:


Noi siamo i padroni del nostro futuro, e non vittime del passato.



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