Superati gli ultimi mesi freddi dell’Inverno, lo sguardo della Natura e di tutte le sue creature è rivolto senza più indugi verso la Primavera. E’ tempo di Rinascita vera, tangibile, manifesta. Se nei mesi scorsi i semi di questa nuova vita erano stati messi a dimora e avevano iniziato a germogliare sotto il terreno soffice e riparato, ora è il momento di far uscire la Vita allo scoperto, di renderla visibile al mondo intero con impeto e forza prorompente. Ovunque è uno sbocciare di fiori, cinguettare di uccelli, ronzare di insetti. Ogni cosa si rimette in moto, ed è quello che accade anche a noi, alla nostra interiorità, se siamo stati in grado di lavorare bene nei mesi passati dentro la nostra caverna interiore.
Marzo è un mese di transizione da una stagione vecchia a una nuova e, come ogni momento di passaggio che si rispetti, reca con sé energie particolari e che presentano mescolanze con quelle precedenti e quelle che seguiranno. Ecco allora che il tempo meteorologico, in questo periodo, è da sempre considerato pazzerello: si alternano momenti soleggiati e dal piacevole tepore a periodi di freddo che sa essere ancora pungente, costringendoci a vestirci a strati e a portare con noi l’ombrello anche quando sembra che splenda il sole. E in tutto questo rimescolamento di energie – meteorologiche e non – i nuovi germogli e i fiori vengono messi a dura prova: saranno in grado di resistere alle gelate che ancora possono imperversare sulla terra? Sono davvero pronti a dare frutti e divenire espressione materiale dell’abbondanza di Madre Natura, dell’Universo e di tutto il Creato?
E noi, siamo pronti a far brillare la nostra luce interiore e a spargere bellezza per il mondo? In questo, Marzo è inclemente come il pianeta da cui trae il nome, Marte, e come il dio bellicoso dell’antichità che a esso corrisponde. In questo mese tutti sono chiamati a dimostrare la propria forza e la potenza degli intenti vitali e di rinascita, nessuno è escluso da questo processo: piante, esseri umani, animali… ognuno deve dimostrare la propria tenacia, perché Madre Natura è generosa, ma per portare avanti il suo compito di Vita ed Evoluzione necessita di guerrieri pronti, forti, determinati a essere la Sua espressione, chiama a sé un esercito di esseri viventi che siano in grado di manifestare la Sua forza vitale, la Sua abbondanza, la Sua energia prorompente. Chi non sa superare le tempeste e le gelate, non vedrà frutti appesi ai propri rami, che ci piaccia o meno.
Il dio Marte, divino padre di Roma, aveva il compito di proteggere e definire la comunità, e lo stesso si riflette nel mese a lui dedicato: è a Marzo che ogni cosa prende forma. Il primo giorno del mese, inoltre, le Vestali accendevano il nuovo fuoco nel tempio di Vesta, dea della terra, simboleggiando così la nascita di un nuovo anno.
A Marzo è caro il numero 3, a cui appartiene secondo il calendario moderno, ma anche all’1, poiché un tempo era considerato il primo mese dell’anno. Il 3 è considerato da tutte le antiche culture un numero importantissimo e perfetto. Il Tao-Te-Ching dice: “Il Tao genera l’unità, l’unità genera la dualità, la dualità genera la triade e quest’ultima tutte le cose.” Tutto l’Universo è composto da triadi: i tre regni minerale, vegetale, animale; gli stati di aggregazione (solido, liquido e gassoso); ogni evento si svolge nelle tre coordinate spaziali (larghezza, lunghezza, altezza); il sole scandisce tre momenti della giornata durante il suo viaggio quotidiano nei cieli (alba, mezzogiorno, tramonto); i colori fondamentali, dai quali derivano tutti gli altri sono tre, il giallo, il rosso e il blu; le stagioni sono composte da tre mesi ciascuna; tre sono pure le fasi della vita (infanzia, età adulta e vecchiaia) e tre le tappe del ciclo di vita-morte-rinascita. Per tutti questi motivi, il 3 è considerato magico da sempre.
Tra il 20 e il 22 cade l’Equinozio di Primavera, e finalmente Luce e Buio sono in perfetto equilibrio (puoi approfondire leggendo il mio articolo “Ostara e l’Equinozio di Primavera“). Questo si riflette anche dentro di noi, soprattutto se abbiamo intrapreso un percorso di consapevolezza. Sono giorni in cui possiamo riequilibrare le parti di noi che ancora sono disarmoniche, facilitandoci il lavoro interiore. Possiamo altresì lavorare sull’abbandono del vecchio e sull’accoglienza del nuovo.
La Primavera che comincia questo mese era chiamata Ver dai latini. E’ la stagione dell’epifania della Natura, dove ogni cosa può diventare fonte di meraviglia. Questo sentimento superiore ci consente di connetterci con una realtà diversa, che non è annebbiata dalla mente che tutto vorrebbe conoscere e catalogare. La meraviglia apre i nostri sensi, permettendoci di percepire la sorpresa e di dare inizio all’arte e alla poesia, strumenti che portano ad abbracciare la vera essenza delle cose. In questo periodo dell’anno guardiamo spesso al mondo con meraviglia, come se lo vedessimo per la prima volta, quasi assistessimo all’atto primigenio della Creazione. Siamo testimoni di uno spettacolo incredibile, spesso inconsapevoli che ciò avviene anche dentro di noi in altre forme e con altri meccanismi. Ed è ora che Madre Natura ci insegna a guardare al mondo con occhi sempre nuovi e pronti a cogliere sfumature che fino a poco tempo prima erano dormienti.
La luna di Marzo era chiamata dai Romani col nome di Anna Perenna e la celebravano nel bosco con lo scopo di ingraziarsi la dea, cosicché potessero trascorrere un anno sereno e colmo di felicità. Il nome stesso di questa antica divinità suggerisce le energie attribuite a questo periodo. Contiene, infatti, la sillaba AN, che apparteneva a tutte le dee madri dell’antichità sia in Europa che in Medio Oriente: Danu e Anu per i Celti, Diana per i Romani, Inanna per i sumeri, Annapurna per gli indiani, Sant’Anna per i Cristiani…
Nell’antico germanico questa sillaba indica l’atto del respirare, mentre nel linguaggio sumero era relativa all’acqua proveniente dal cielo. In sanscrito indica l’essenza vitale del cosmo, assimilabile a quella delle acque influenzate a loro volta dalla luna. In gaelico, invece, la sillaba AN sta per “conoscenza”. La Dea Madre, ovvero la forza primigenia e la Fonte di tutte le cose, è respiro senza il quale non esisteremmo, è acqua vitale e vibrante, è energia ciclica in costante movimento e mutamento, ed è Suprema Conoscenza. Lei, con tutte queste caratteristiche, è qui e si manifesta in modo eclatante in questi esordi primaverili, consentendoci di vederla e toccarla con mano.
Non a caso, Marzo è il mese in cui si colloca la festa della donna; se dal punto di vista materiale e della realtà che tutti conosciamo questa ricorrenza fu istituita a seguito di un tragico evento, nei piani più sottili e spirituali essa rispecchia un momento dell’anno in cui le energie femminili sono forti ed evidenti, tanto che fin dall’antichità – come abbiamo visto – era un periodo dedicato alla Dea Madre, alla sua fertilità, al suo essere generosa e amorevole.
Proviamo a rileggere la festa commerciale in questa nuova veste spirituale, più legata a ciò che la Natura insegna, e celebriamo la nostra essenza creativa femminile a prescindere dal sesso con cui siamo nati, poiché una parte femminile risiede in ognuno di noi. L’energia femminile non è solo quella atta alla procreazione e alla gestazione, ma la creatività che in essa risiede può donare anche molto altro al mondo che ci circonda (se vuoi approfondire, leggi il mio articolo “Essere donne è avere la magia della Luna fuori e portare la forza del Sole fuori” e “Il tuo corpo è quello della Terra“).
Per il calendario celtico Ogham, Marzo è il mese dell’Ontano, associato alla resurrezione per via della conformazione che assumono i rami di questo albero nel crescere disposti a spirale. Cresce nelle vicinanze dell’acqua e a questo elemento il suo legno resiste senza riserva alcuna. Per questo motivo era usato per la costruzione di palafitte, ma anche per i recipienti del latte.
Con l’Equinozio di Primavera principia il segno zodiacale dell’Ariete, legato all’aurora e al rinnovamento. Il primo plenilunio dell’anno arcaico era dunque quello dell’Ariete, il più potente e importante di tutti per via delle sue forti energie. I giorni a cavallo della luna piena sono ricchi di potere che veniva accolto e impiegato in riti propiziatori per l’abbondanza. Queste usanze sono andate perdute e non sono più seguite dall’uomo moderno medio, ma hanno una grande importanza, pertanto è bene imparare a recuperarle. Inoltre, parlando di “abbondanza” e “fertilità” nella nostra mente si configurano immagini riduttive che si ricollegano a riti arcaici per ingraziarsi un buon raccolto, ma in verità limitiamo di molto il vero significato che queste parole avevano per il mondo antico. In questo momento era fondamentale richiamare a sé le energie arietine, per far sì che i progetti che si avevano per la propria vita potessero fiorire, per richiamare salute incrollabile e, soprattutto, rendere manifesto ciò che si voleva realizzare sul piano magico e spirituale.
Segno connesso alle energie di Marte, l’Ariete è influenzato dall’elemento fuoco, inteso sia in senso creatore che distruttivo. E’ al contempo generoso e caotico, esprime una vitalità incontenibile e chi ha questo segno è solitamente irruento, tumultuoso, agitato…. ma l’Ariete deve essere così: a lui spetta il compito di dare inizio alla Vita, spalanca le porte della Primavera, ma anche dell’immateriale, della bellezza e della ricchezza. Lo fa con decisione, con coraggio e senza indugi, da vero guerriero. E allora assumiamo anche noi un po’ delle sue energie e diveniamo intrepidi iniziatori della nostra Prima-Vera-Vita.
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