Sono in molti, nell’ultimo decennio, ad aver preso coscienza della follia e della frenesia aberrante delle festività natalizie, e ciò da un lato offre uno spiraglio di cambiamento portato dalle nuove generazioni. Tuttavia, ciò non è sufficiente, poiché per troppe persone le festività di fine anno sono ancora motivo di stress, tristezza e disagio.
“Perché devo sentirmi obbligato a vedere parenti e persone che non ho alcuna voglia di incontrare? Si domandano alcuni, frustrati anche solo all’idea di pranzi e cene infinite.
E perché mi devo costringere a scervellarmi per regali forzati o per ricambiare all’ultimo minuto qualcuno che non avevo previsto? Il Natale, ormai, è solo figlio del consumismo!”, chiosano altri.
Partiamo da un presupposto rassicurante per la personalità: se la pensate così, secondo noi avete ragione.
Ma siamo anche alchimiste e questo ci porta a condurre chi ci segue verso il lavoro interiore. Quindi, proviamo a sfruttare questo periodo dell’anno, che sta strettissimo a molti per fini evolutivi, cercando di usare il suo piombo e trasmutarlo in oro. Innanzi tutto, prova a indagare il tuo senso di oppressione, a lavorare sul tuo non sentirti libero, ma non solo in questo periodo dell’anno: quando, come e perché non sei libero di essere te stesso? Non additare l’esterno dei tuoi guai, guarda e cerca solo dentro di te la risposta. E’ il giudizio a frenarti? L’attaccamento a idee/ideali? Osservati anche tutti gli altri mesi dell’anno, e prima o poi quel senso di oppressione si dissolverà.
Se provi fastidio per il consumismo, per i regali forzati e non sentiti, prova a riflettere in quali e quanti ambiti della tua vita consumi più energie del necessario rincorrendo
qualcosa/qualcuno. Come, perché e quando sperperi la tua energia vitale? E in quante e
quali occasioni, durante il resto dell’anno, ti forzi a essere quello che non sei per essere
accettato, amato?
Non stiamo cercando di sminuire il modo in cui ti senti durante le festività invernali, tutt’altro.
Stiamo cercando di farti comprendere che il tuo disagio risiede altrove ed è molto più
radicato in te di quanto pensi. Risali alla causa, non fermarti solo all’effetto. Se risalirai a
monte della questione e lavorerai con i temi che ti abbiamo suggerito fin qui per tutto il resto
dell’anno, riarmonizzerai e integrerai queste energie dentro di te, patendo molto meno il
periodo natalizio.
Siccome, tuttavia, viviamo in un mondo materico, oltre agli spunti di lavoro interiore te ne
diamo altri più “concreti” per calmare la tua mente.
Prova a prendere in considerazione il fatto di non dire sempre di sì a ogni proposta di
riunione col parentado. Declina con chiarezza alcuni inviti, laddove puoi. Ritagliati del tempo
sacro per te, fosse anche solo per qualche minuto, se non puoi fare diversamente.
Affronta la paura di essere giudicato se non ricambierai i regali di tutti: l’offesa altrui non è un
tuo problema (a meno che questa non finisca per ledere anche te).
Ad esempio, quando ti viene dato un regalo, inaspettato o meno, da un parente o da un
amico e tu “non hai nulla” con cui ricambiare... stai dimenticando di avere una meravigliosa
energia dentro di te, quella della gratitudine, che potrà emergere in uno splendente e gioioso
sorriso che sarà percepibile anche dall’altro in maniera così autentica e pura che il giudizio e
la paura del giudizio sembreranno quasi un lontano ricordo.
Se, invece, patisci il periodo festivo perché ti senti costretto a condividere le tue giornate con
persone - spesso familiari - che non hai alcuna intenzione di vedere e con le quali non
vorresti restare intrappolato per ore intorno a un tavolo, nella stessa stanza, anche se
l’argomento è complesso e molto sfaccettato, cerchiamo di offrirti qualche utile spunto.
Senza fare di tutta l’erba un fascio (che è deleterio) e senza dover diventare
necessariamente il nuovo, impeccabile eroe del ventunesimo secolo, prova a chiederti cosa,
realmente, ti infastidisce del dover vedere questa/e persona/e per uno o più giorni nel
periodo festivo.
Anziché viverti le feste da “vittima”, prova a sfruttare a tuo favore la scomodità e il disagio.
Facciamo qualche esempio.
Non ami i discorsi frivoli di alcuni? Chiediti in quale ambito della tua vita manifesti
superficialità. E se non sopporti che ti vengano poste le solite domande scomode, come
“Quando ti laurei?”, “A quando il matrimonio?”, “Ma figli non ne vuoi?”, “Come va a
lavoro/scuola?”, rifletti profondamente sul tuo sentirti in difetto, sulla valutazione negativa
che hai di te... fai agire subito l’osservatore, non appena uno di questi eventi accade. Quale
emozione si muove dentro di te? E poi scava, prova a cercare in te il Giudice che hai dentro
e che emerge a ogni tuo respiro, senza che tu te ne renda conto. Quanto giudizio hai? E
quanto è radicato dentro di te?
Cogli l’occasione per osservare ciò che si muove al tuo interno e intorno a te, rendi le feste
un’opportunità di Risveglio, senza però cadere nel vittimismo e in inutili mea culpa.
Ok - diranno alcuni - Dentro di me posso anche agire in questo modo. Ma nella materia,
come mi comporto? Devo lasciar correre tutto ciò che sentono le mie orecchie e che non mi
sta bene?
Non possiamo dirti come comportarti, perché ogni caso andrebbe analizzato attentamente.
Ma ciò che davvero importa è aprire la porta del tuo inconscio e guardarvi dentro.
Nella materia, ti consigliamo il più possibile di agire in Amore, perché restando in questo
sentimento, qualsiasi risposta tu dia all’altro, Amore tornerà a te, se è lui a condire davvero il
tuo sentire e il tuo agire. Prendi una decisione, crea sani confini dove e quanto più puoi e sii
autentico nell’esprimere i tuoi pensieri, le tue esigenze, la tua filosofia controcorrente,
magari. Ma fallo col Cuore, in pulizia. Questo è l’ingrediente che tutto può.
Ma se questo non ti riesce, comportati esattamente come vuoi, senza repressioni. Resta
vigile, però, osservati, e cerca di godere il più possibile di ciò che vedrai emergere in te.
Fastidio, intolleranza, invidia, rabbia, insofferenza, arroganza, manipolazione, frustrazione,
omertà, rivalsa, conflitto, astio, scherno, sofferenza... Sono ingredienti che - ahinoi -
condiscono spesso i pranzi di famiglia, poiché sono il piccolo ma limpido specchio della
società e di come funziona il mondo intero.
Un Alchimista, un Esoterista, un Ricercatore contengono il mondo intero dentro di sé,
insieme a tutte le emozioni che abbiamo elencato.
Se le vedi, se ti colpiscono, sii grato per l’opportunità e cogli la palla al balzo per lavorarle
dentro di te con pazienza, sacra umiltà e amorevolezza. Più cambi il tuo modo di vedere il
mondo, più cambi te stesso e più il mondo - a partire dalla tua famiglia - rispecchierà il tuo
cambiamento interiore. Buona Ricerca!
Tutte le immagini presenti in questo articolo sono prese da Pixabay ad uso gratuito, tuttavia, ne riportiamo ugualmente qui l'autore congerdesign - sammysander - noname13 - nickh - jill wellington - geralt
Comments