Le pratiche alchemiche che proponiamo, oltre a creare un "centro di gravità permanente", formano la figura del Mago e della Maga Alchimisti, individui non più vittime di ciò che accade loro, ma che riconoscono insegnamenti profondi negli avvenimenti di cui è costellata la loro vita.
Nell’immaginario collettivo, solitamente influenzato da tv, cinema e dai più disparati racconti, il mago rimane però una figura assai fantasiosa e soprattutto molto lontana da quella che è la nostra realtà quotidiana, umana.
Ma che razza di idea vi siete fatti sulla figura del Mago? Davvero credete, limitatamente, che un Mago sia solo un prestigiatore o un asceta? Un Mago è colui che crea magia. La magia di riuscire a creare cose, la magia di modificare le cose, la magia di eliminare le cose. E non è forse magia il riuscire a crearsi bellezza nella propria vita? Per alcuni è "semplicemente" fisica, ma è così bello definire magico un avvenimento che giunge atteso da tempo, come una vittoria.
Tuttavia, per molti un Mago non può fare ironia, non può piangere, non può arrabbiarsi. Ma chi lo ha detto? Lo dicono le fiabe, i film… ma serve togliersi da alcuni schemi mentali. Il Mago conduce una vita normalissima. Più crea magia nella sua vita, più quell'esistenza sarà meravigliosa, ma è normalissima. Il Mago va a fare la spesa, esce a bere con gli amici, si incavola, gioca a bowling, si prende il raffreddore, paga le bollette, prova paura... è il modo in cui vive tutte queste situazioni a renderlo Mago. Finitela di osservare l'arrivo, il traguardo. Di dare valore a un premio, a un ottenimento. Inquinati dal giudizio che, da quando siamo venuti al mondo, ci ha plasmati. La magia sta nel percorso. Il fiore splendido che incontri nel tuo cammino, l'inciampo, il panorama che vedi dopo quella curva, la fatica che fai, l'uccello che cinguetta quando parti... tutte queste cose non ci sono all'arrivo. Esistono durante il cammino. Te le godi passo dopo passo.
Apri la tua mente.
Un Mago non ha né tuniche né cammina scalzo. Né tiene per forza una barba che gli arriva all'ombelico o i capelli arruffati. Tu stesso puoi essere un Mago, se decidi di credere per poter vedere. Se decidi di avere fede nella magia e non la releghi solo alle favole. Non essere schiavi delle reazioni altrui restando totalmente liberi non è, forse, essere Maghi? Un Mago si macchia la maglietta mangiando gnocchi al ragù, e una Maga si mette lo smalto e cerca gli assorbenti migliori. Esulta per il goal della sua squadra del cuore e si trova in difficoltà quando deve controbattere i propri genitori.
Il Mago Alchimista impara l'arte di trasmutare il proprio piombo interiore in oro, a riconoscere le energie (le cariche emotive) che si muovono al proprio interno, a vedere la Bellezza anche negli eventi negativi che accadono nella sua vita.
Libera se stesso più che può e impara a riconoscere la propria missione e mettersi al Servizio del mondo. Tra le qualità che il percorso alchemico plasma nell'individuo ci sono:
- L'Umiltà di riconoscere i propri meccanismi interiori e ammettere i propri errori/limiti/demoni senza negarli.
- La Pazienza e la Fede. Il Mago e la Maga sanno che la materia ha tempi lenti, per cui non coltivano frenesia e non bruciano le tappe, anche se questo significa non vedere risultati del proprio lavoro interiore nell'immediato.
- L'Apertura di Cuore, che dona la capacità di innamorarsi del mondo e del prossimo, oltre che di se stessi. E' quel fenomeno dal quale scaturiscono molte emozioni Superiori, come la Compassione, l'Empatia, la Generosità, la Gratitudine, l'Amore Incondizionato (ben diversi da quelli che siamo soliti conoscere).
- La Volontà, il Coraggio e la Disciplina, qualità maschili imprescindibili per trasmutare definitivamente se stessi e senza le quali si rischia di restare in balia del piano mentale, di quello emotivo e/o di quello fisico.
Il Mago è un essere umano. E per dartene prova, ti invitiamo ad addentrarti sempre più in una rassegna di situazioni ed eventi molto comuni a tutti gli individui, in cui il mago si distingue per la scelta dell’azione (o della non azione) da compiere.
Ti ricordiamo che un mago non re-agisce, ma agisce.
Maghi siamo noi stessi in primis, ogni volta che decidiamo di non cedere alla prima tentazione e anche ogni volta che invece vi cediamo consapevolmente e continuiamo ad osservarci, ad osservare le emozioni e le energie che lavorano dentro di noi, accettandoci per come siamo. Il mago riconosce i propri limiti e le proprie debolezze con accettazione.
Mago è colui che, percependo sempre più chiaramente le energie che scorrono dentro di lui in ogni cosa che fa e in ogni avvenimento della sua vita, non perde occasione per mettere il cuore nelle sue azioni, per donare all’altro. E quando questo “dare” viene dal cuore e non è inquinato da energie basse come ad esempio il senso di colpa, è un atto di rispetto non solo verso l’altro ma anche verso se stesso. Il mago dona come un Re buono, con tutto il suo cuore, ma restando sempre nella propria dignità.
Ognuno di noi è mago quando non agisce per automatismi, ma sceglie qual è la sua via, la decisione da prendere, il cambiamento da fare in uno specifico momento della sua quotidianità o della sua vita.
Ognuno di noi è mago quando decide di smettere di mangiare cioccolato ogni giorno perché si accorge che quell’azione ripetuta è diventata un’abitudine e vuole sperimentare se stesso e la sua volontà.
Maghi siete voi quando, sulla scia di una buona energia che circola in voi, prendete la decisione di tenere accesa la gioia e di non cedere alla lamentela perché un auto vi suona il clacson o perché il pacco che attendete da tanto non è ancora arrivato.
Mago sono io quando non scappo di fronte al dolore che provo in un momento difficile, ma vi rimango, lo accolgo come parte di me e rendo sacra quella sofferenza che mi aiuta a conoscermi ancor più in profondità.
Mago è colui che, attento, vigile, focalizza la propria attenzione, osserva, e nel farlo coglie dettagli che sfuggono a coloro che vivono nel caos della propria mente. E in quei dettagli, in quegli avvenimenti, come scorgere un animale nel bosco o far cadere un bicchiere che va in mille pezzi, riesce a leggerne il simbolo, semplicemente essendo presente a se stesso e a ciò che lo circonda.
Gli esempi che potremmo fare sono davvero infiniti. Vi invitiamo, se lo vorrete, ad addentrarvi nella figura del mago alchimista e a creare per voi stessi i vostri esempi, basandovi sul vostro vissuto, sulla vostra vita quotidiana.
Ma soprattutto osservate qual è la prima figura che vi viene in mente parlando di Mago. Quelle sono memorie non rimosse. Ampliatele. Ampliando quelle, amplierete anche le vostre possibilità rendendole fatti.
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