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Immagine del redattoreMagMel

E’ tutta Fortuna?

Quello che intendiamo affrontare oggi è un argomento che a noi personalmente fa stare bene oltre ad essere veritiero in base alle leggi della fisica quantistica e quindi vogliamo condividerlo con voi.

Parliamo così della Fortuna.


fortuna

La Fortuna è indicata dalla lingua italiana come “buona sorte”. Ok. Ci può stare, ma che cos’è? Da cosa è composta? Da dove arriva? Piove da cielo?

Questa è la concezione che diamo ad essa, un particolare meccanismo formato da non si sa bene cosa, che aleggia costantemente sulle nostre teste andando a zonzo a baciare di tanto in tanto…. chi? Chi è più bello? Chi è più bravo? Chi più ha sofferto?

Mmmmhmm… E che criteri di scelta utilizzerebbe per questa sua cernita?

Forse becca chi gli capita a tiro avendo una specie di volto bendato con tanto di nastro nero sugli occhi. Ma soprattutto, come fa poi a far accadere l’evento cosidetto – fortunato -? Troppo comodo dire “per caso!” non trovate?

Ci sembra sia solo perché non si sappia dare una vera spiegazione. Anche perché parecchie filosofie, soprattutto di genere orientale, sono convinte nell’affermare che…. Il caso non esiste. Un motivo c’è sempre. E qui inizia il difficile. L’incomprensibile.





Già vi sentiamo inalberarvi in quanto, se c’è un motivo per la buone sorte ci sarà dunque anche quello della sfiga sua antagonista. Noi pensiamo di si. Vi ripetiamo è un nostro personale pensiero. E a noi fa star bene.


C’è chi, per star meglio, vive con gli angeli vicino, chi fa riti propiziatori, chi guerreggia ogni giorno come Don Chisciotte o chi fa entrambe le cose. Noi viviamo pensando che quando ci capita qualcosa, un motivo dietro c’è sempre.


Non esordite ora con domande spacca-schermo tipo “allora qual’è il motivo che a me è venuto a mancare Tizio o Caio…” perché vedete, dal punto di vista universale, la morte non è vissuta come la viviamo noi; così come non è vissuta allo stesso modo nostro da altre popolazioni che condividono il nostro stesso pianeta.

Per cui, il soggetto “morte” sappiate che è soggettivo e come seconda cosa la morte sarà un argomento che sicuramente affronteremo in altre occasioni ma non questa. In questo articolo desideriamo parlare della Fortuna. E desideriamo anche non darle tutti questi meriti che siamo abituati a rivolgerle.


Ma insomma, pensate davvero che voi, esseri speciali quali siete, formati da un’anima, un corpo, uno spirito, una pische, intelligenze, emozioni, capacità di attrazione, pensieri, istinti, non c’entriate proprio nulla? Siete davvero convinti che tutto ‘sto popò di roba quale siete sia solo uno spreco che cammina, lavora, parla, mangia, ama, s’incazza, etc… etc…? Noi non lo crediamo proprio.

Ci accuserete, non conoscendoci, di avere un Ego particolarmente alto ma sottovalutarsi così ci par davvero offensivo per quel che siamo, cioè, una delle cose più belle di questo Universo.

Un'emanazione dell'Universo stesso.

La Dea Bendata è una simpatica, allegra, meravigliosa, appagante amica che stupisce ogni qual volta viene a trovarci ma lei è lei. Voi siete voi. Qualcosa di magico e di grande e di inspiegabile c’è sicuramente... ma anche voi siete magici.

Rendendoci responsabili di tutto quello che accade nella nostra vita possiamo anche cambiarlo se non ci piace e se ne siamo i creatori.

Viceversa è molto più difficile modificare un qualcosa del quale altri ne sono i responsabili.

Altri: altri "enti", altre persone...

La Fortuna non appartiene alla fisica ma tutto il cosmo parla un linguaggio matematico ben specifico.

Quando ti capita di considerarti "fortunato" pensa invece a quanto sei stato bravo a creare e attrarre a te quell'avvenimento. Significa che sei riuscito a emanare vibrazioni positive.





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