Anche la voce rivela molto di noi, lo sapevate? La voce è un suono, da noi creato, che emettiamo dal nostro interno e lo facciamo fuoriuscire verso il mondo che ci circonda.
Fisiologicamente la voce viene emessa da dei tendini molto elastici chiamati corde vocali che, vibrando, emettono appunto il suono e a questo suono sono state configurate quattro caratteristiche:
l’Estensione – ossia la variabilità del tono da più acuto a più grave
l’Intensità – ossia la potenza di questo suono
l’Altezza – ossia la definizione della frequenza della voce
il Timbro – ossia la qualità della voce percepita dall’udito
Ovvio è che, la voce, è stabilita da determinati fattori fisici: ampiezza della cassa toracica, forma del collo, gola, sesso, età ma, come sapete, in questo blog, si cerca sempre di andare oltre e di scoprire qualcosa di più.
Si perchè secondo diverse filosofie, anche la voce, come tutto il resto del nostro corpo e della nostra anima, può essere influenzato e modificato da altri autori. Vi verrà difficile crederlo ma persino l’alimentazione, collegata alla psicosomatica, è un fattore determinante.
Come ci insegna Naboru Muramoto, seguace del famoso medico orientale Ohsawa, divulgatore di antiche teorie cinesi, il tono della voce indica anche le condizioni totali di chi sta parlando dal punto di vista fisico e psichico.
Precchie persone hanno una voce molto acuta o molto grave, a seconda di come consiste generalmente il loro regime alimentare.
Secondo questo maestro, quindi, chi “sporca” il suo organismo con alimenti “inquinanti” non avrà una voce armonica, piacevole da ascoltare, bensì potrebbe invece addirittura nascondere qualche disturbo agli organi interni. Ma non solo. E’ stato stabilito, secondo queste teorie, che chi ad esempio parla in fretta, senza quasi prendere respiro ha un cuore troppo attivo e quasi sicuramente da piccolo non era sufficientemente ascoltato o meglio, in famiglia, i suoi discorsi non avevano ampio spazio.
Chi invece parla ad alta voce può avere i reni intasati, può pensare in modo disordinato e grida per dare peso e valore a dei concetti ch’egli stesso fatica a ritrovare in quel caos mentale che ha. Urlare serve a espellere gli scarti metabolici e psichici; è come sudare, urinare e defecare.
Come anche i sordi fanno. La sordità può nascere dal non voler più ascoltare quelle che vengono definite “le brutture che ci vengono dette”, quelle che noi non sopportiamo.
– State zitti! Parlo io! Voi mi fate male! Non ne ho più voglia di ascoltarvi! – direbbe il sordo, che ci nasca o che lo diventi in tarda età. – Urlo più di voi, così almeno tacete! -.
Alcune persone, inoltre, si esprimono in modo strano. Le loro frasi sono molto lunghe, con poche pause, e mentre parlano, emettono addirittura strani rumori nasali o lari-faringei. Ebbene, pare che’essi non abbiano trovato un buon equilibrio interiore.
Nella nostra vita bisognerebbe mangiare per vivere e non vivere per mangiare. Si deduce quindi che, in realtà, il nostro organismo abbia bisogno di poco cibo e non di abbondanza. Perciò, chi mangia tanto, parlerà anche tanto in quanto ha molte tossine e sostanze di scarto da eliminare.
Ovviamente si sposano con la voce tutti i vari malesseri di cui possiamo essere vittime durante l’anno come l’afonia che ci lascia – senza parole -… per paura? Per collera? O perchè semplicemente non riusciamo a formulare le nostre idee? Una forte emozione che ci ha “chiuso il becco”.
La raucedine che si manifesta quando il nostro cervello collega un evento a questa equazione “parlare = pericolo”.
Claudia Rainville, psicoterapeuta, esamina anche la balbuzie che è un disturbo più centrato sull’elocuzione che della voce in sé ma di esso, come stato d’ansia, dice che può nascere nell’età infantile solitamente nel timore di perdere un genitore o nella paura di donare del dispiacere a qualcuno, con il risultato dell’essere sgridato, o minacciato, o respinto.
La nostra splendida voce indica tanto di noi per chi sa ascoltare in modo particolare.
Per chi si sofferma a soppesarla.
Fondamentalmente non ci sono segreti, siamo dei libri aperti.
Anche in base alla nostra voce possiamo comprendere molto di noi stessi e degli altri.
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